#STORIEIDEALI FABIO FALSINI, RESPONSABILE RISORSE UMANE E FORMAZIONE
Welfare è una tematica di estrema attualità. Cosa significa welfare e fare welfare per ALI?
In una realtà quale ALI, dove le persone sono sempre al centro delle nostre attenzioni, ci è sembrato naturale introdurre strumenti che potessero soddisfare ancor di più le necessità dei colleghi. L’impianto welfare in ALI prevede un’ampia gamma di servizi e/o soluzioni per migliorare il benessere personale e familiare.
Come valuta gli strumenti di Welfare attualmente in uso?
Ad oggi gli strumenti sono estremamente performanti.
Non a caso, ci siamo affidati, per la gestione della piattaforma ALI-Welfare, a un leader del settore.
In ALI il Wefare ha una lunga storia, ci può raccontare l’evoluzione di questo sviluppo? Sono appena tre anni che ALI adotta una piattaforma Welfare, ma fin dal 1997, anno di costituzione, sono stati utilizzati strumenti di questo genere, grazie al Dottor Antonio Lombardi, fondatore di ALI, che introdusse il “bonus bebè”. E’ certo che nel “DNA” di ALI il “cromosoma” del Welfare sia presente, portando un esempio, la Repas Lunch Coupon, società del Gruppo, opera nel settore dei buoni pasto.
Come funziona il Welfare in ALI?
Abbiamo adottato una piattaforma web per la gestione, con un’area personale riservata ai colleghi dalla quale possono accedere alle sezioni interessate del proprio conto welfare. L’area dei servizi è “coperta” sul territorio da una serie di fornitori che sono convenzionati con la piattaforma. Il conto Welfare viene accreditato, una volta l’anno, dagli incentivi erogati in seguito al raggiungimento degli obiettivi a budget, salva la possibilità dei singoli di optare per la liquidazione dell’incentivo in busta paga.
Quanto è apprezzato? Quanto viene destinato? Cosa scelgono principalmente i dipendenti?
Il primo anno il tasso di adesione non è stato quello atteso mentre negli anni seguenti, grazie a una calibrata comunicazione, l’adesione e l’apprezzamento sono senz’altro incrementati.
Nel corso del 2016, sono intervenuti accrediti Welfare per circa 145mila euro. Tra le misure maggiormente scelte, vi sono l’Area alle Spese per Asilo, Scuola, Università, l’Area Viaggi e non per ultima l’Area Assistenza Sanitaria in quanto i beneficiari possono ricevere rimborsi integrativi rispetto a quanto erogato dal Fondo Sanitario previsto dal CCNL.
Ci sono segnali che il Welfare è uno strumento utile per l‘Employer Branding dell’azienda?
Segnali oggettivamente misurabili in questo settore sono difficili, ma la positività trasmessa dai colleghi che esprimono la soddisfazione e la piacevolezza delle opportunità disponibili può ritenersi un ottimo segno. Senza dubbio il Welfare è uno strumento utile per l’Employer Branding. È sempre più frequente e rilevante l’interesse di coloro che incontriamo per possibili inserimenti in ALI, grazie alla presenza del Welfare Aziendale.
Come vede il futuro del Welfare? Ci sono programmi di evoluzione?
In un futuro nel quale il Welfare pubblico sarà destinato sempre più a ritrarsi, il Welfare Aziendale assumerà un ruolo sempre più strategico, non solo per la varietà e quantità delle misure poste in campo, bensì per la prossimità nei confronti dei destinatari. La nostra piattaforma è in costante evoluzione e i soggetti convenzionati sono ogni anno in aumento.
Una frase per concludere
La persona al centro.
In ALI, la tensione a migliorare il benessere personale e familiare dei dipendenti è quotidiana.